Forte S. Felice: Il punto di vista degli studenti del Righi sul suo possibile recupero
La campagna FAI su “I luoghi del cuore”, intesa a far conoscere le bellezze del nostro Paese, per quanto riguarda quelle presenti nel nostro territorio, in particolare per il Forte S. Felice, oltre che permettere il raggiungimento di un risultato inimmaginabile dal punto di vista dei voti di preferenza, grazie all’intensa attività dell’omonimo Comitato, ha attivato un effetto domino che ha coinvolto numerosi Enti e Associazioni determinando una sensibilità diffusa verso il possibile recupero dell’intera area fortificata.
Il Comitato, nella figura del suo referente Erminio Boscolo Bibi, ha pensato bene di spostare parte della sua attività, nelle scuole di Chioggia, promuovendo incontri e lezioni agli studenti di ogni scuola di ordine e grado presenti in città.
In particolare fra tutte le attività a corollario spicca, grazie all’Architetto Alessia Boscolo e alle sue lezioni tenute al Righi come esperta di fortificazioni lagunari, l’attività progettuale messa in campo dal Corso di Edilizia del Righi.
Negli anni, gli studenti di questo Corso, si sono prodigati nel recupero virtuale degli edifici pregevoli per arte e storia presenti a Chioggia. Dalla Chiesa di S. Martino a Chioggia fino all’ex Oratorio di S. Francesco alle stimmate, per interessarsi poi del recupero del Palazzo Vacca – Nordio e della Chiesa della SS. Trinità, oltre ad altri edifici non meno importanti.
Era quindi inevitabile che questo Corso e i suoi Docenti, fossero coinvolti. Proprio per favorire il massimo impegno, l’annuale concorso “Zambonin”, giunto alla sua 18^ edizione, ha messo in palio alcuni premi destinati alla classe quarta di Edilizia, per la migliore idea progettuale riguardante la riqualificazione dell’area del Forte.
Una bellezza architettonica di notevolissimo pregio artistico, ancora di proprietà demaniale, destinata inevitabilmente al decadimento, se non si dà urgentemente avvio ad interventi di recupero. Infatti l’antico portale e i fabbricati ubicati all’interno mostrano evidenti segni di cedimento e crolli.
Dobbiamo aggiungere che, negli anni, vari sono stati i tentativi e le proposte per svincolare l’area dagli enormi limiti posti alle zone militari e a tutt’oggi a nulla hanno approdato i vari solleciti fatti alle Autorità dal Comitato.
Ancora una volta siamo di fronte all’abbandono e allo scempio di luoghi storici che con interventi mirati e intelligenti potrebbero essere restituiti alla comunità, con evidenti ricadute economiche importanti.
I progetti realizzati dagli studenti, si inquadrano in una logica di investimenti destinati allo sviluppo turistico dell’area interna e a quella limitrofa. La particolare posizione geografica, fra mare e laguna, permette di prevedere, per esempio, centri benessere o di talassoterapia, oltre alla presenza di darsene. Il tutto senza alcun impatto ambientale, lasciando inalterate le caratteristiche architettoniche e creando i presupposti per un orto botanico, vista la presenza, all’interno, di una importante varietà di flora tipicamente mediterranea.
Consegniamo simbolicamente ai giovani un passato sul quale devono costruire un futuro. Dobbiamo però pensare che l’impegno e le risorse economiche devono indirizzarsi a tutto ciò che interessi il bene comune. È speranza di tutti vedere realizzato questo sogno e forse l’avvio di progetti come quello del Righi, servirà anche a sollecitare chi di dovere. Ne siamo certi.
Gli studenti del Cestari-Righi sono stati presenti al convegno sulle proposte di valorizzazione del Forte di S. Felice, tenutosi sabato 23 maggio, alle 10, nell’Auditorio di S. Nicolò a Chioggia.
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