Ultima modifica: 10 Maggio 2021
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In memoria di Davide e Gianluca – Incontro di Educazione alla Salute con la Dr.ssa Brunello dell’ Istituto Oncologico Veneto sulla prevenzione primaria delle patologie tumorali

Il 2021 è entrato spietatamente nell’Istituto Tecnico Righi. Tra gennaio e febbraio due terribili malattie, accomunate da un solo terribile nome, il cancro, hanno strappato dalle nostre vite due amici, due compagni di strada, due fratelli di avventura. A pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, ci hanno lasciato due giganti, di statura fisica e morale. Il professor Davide Boscolo Gioachina, ingegnere con una passione sconfinata per l’insegnamento, si è spento a febbraio aggredito da una leucemia mieloide. Due settimane prima ci aveva lasciati Gianluca Boscolo Biello, il “Gigante Buono” di 5 B Meccanica, consumato da un raro ma feroce tumore osteoarticolare, il sarcoma di Ewing. Per entrambi, la malattia si era fatta strada in pochi mesi.

L’annichilimento attonito del dolore non ha tuttavia trovato il fianco scoperto dei nostri giovani: all’indomani del secondo lutto, il Rappresentante degli Studenti, Guglielmo Boscolo Meneguolo di 5 F, chiede a nome degli studenti del Righi, la possibilità di organizzare un incontro sulla prevenzione delle patologie tumorali tra i giovani. Guglielmo sa quanto questa parola, “prevenzione”, sia stata pronunciata e caldeggiata dal suo compagno Gianluca, durante i mesi di malattia. L’emergenza Covid non ferma le intenzioni di questo progetto: la Dr.ssa Antonella Brunello, dirigente medico di Oncologia presso l’Istituto Oncologico Veneto, accoglie la nostra proposta di incontrare sulla piattaforma Meet gli studenti del Righi attraverso una lezione di Educazione alla Salute e di “Prevenzione primaria delle patologie tumorali”.

L’8 maggio 2021, tutto è pronto per la videoconferenza. Sono presenti quattro classi quarte del Righi, due “a distanza”, con gli studenti collegati da casa, e due “in presenza” con i loro insegnanti. Sono collegati con noi, insieme alla Dr.ssa Brunello da Padova e Guglielmo di 5F, tre ospiti preziosi: la moglie del prof. Davide, Raffaella, e i genitori di Gianluca, Susanna e Maurizio. La commozione è palpabile, ma il messaggio che viene lanciato è forte e potente: è importante avere cura della propria salute e della propria vita, è importante conoscere ciò che ci fa bene e ciò che danneggia il nostro organismo, è importante attuare pratiche e stili di vita che siano sani e in armonia con la cura del nostro corpo, è importante infine riconoscere precocemente i segnali lanciati dal nostro organismo quando qualcosa non funziona. Se è vero che nella vita non tutto si può prevedere o evitare, come alcuni tumori (tra cui proprio la leucemia e il sarcoma), è vero altresì che è possibile per un giovane riflettere sul proprio stile di vita e sull’influenza nociva dell’uso e abuso di alcool e fumo, di un’alimentazione sregolata, di una scorretta esposizione ai raggi solari. Molte domande vengono poste dagli studenti in collegamento, altre emergeranno successivamente, in privato, durante la mattinata.

Constatiamo che è possibile seminare germi di speranza tra i solchi scavati dal dolore più profondo: la signora Raffaella, nel ringraziare tutti, racconta quanto sia stata di “vitale” importanza la donazione di sangue per Davide, e di come le numerose trasfusioni gli abbiano permesso di godere della vita per alcuni mesi, come un dono. Immediatamente il pensiero corre all’incontro con AVIS di pochi giorni fa: dunque è vero che la donazione di sangue, piccolo gesto, ha un potere sconfinato! Allo stesso modo, percepiamo e comunichiamo quanto questa storia abbia plasmato la sensibilità dei nostri ragazzi: tra gli studenti del quinto anno del Cestari Righi, compagni di Gianluca e non solo, quest’anno ci saranno 30 nuove iscrizioni al Registro Donatori di Midollo Osseo con ADMO. La mamma di Gianluca, dal suo schermo, abbraccia grata, con lo sguardo commosso, ogni ragazzo presente.

L’incontro dura complessivamente un’ora, ma sembra che il tempo si sia fermato. Oltre ai ringraziamenti allo IOV, nella persona della Dr.ssa Antonella Brunello, a Guglielmo, a Raffaella, Susanna e Maurizio, ci salutiamo con la certezza che il messaggio è stato accolto dai nostri ragazzi, chiusi nelle loro stanze o seduti ai banchi: lo percepiamo dalle parole sussurrate, dagli occhi attenti nello schermo, da una certa innaturale compostezza dei loro gesti. Ne comprendiamo la necessità dopo, spenti microfoni e telecamere, in chi si avvicina a confidarsi e porre ancora domande, di senso e di salute. E’ stato importante, fermarsi a  parlarne.

Concetta Ricottilli

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