Ultima modifica: 17 Aprile 2023
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“Ero un bullo”: un progetto per parlare di legalità ed emozioni

La storia inizia nel 2001: Daniel Zaccaro è un ragazzo di periferia che durante una partita manca un goal. Questo evento per Daniel segna il momento nel quale, nonostante la sua giovanissima età, sente il fallimento. Da lì parte una storia di violenze e delinquenza che presto termina col carcere. Nel 2020 questa storia finisce e ne inizia un’altra. Daniel è un giovane uomo che dopo una laurea in Scienze dell’Educazione aiuta i ragazzi in difficoltà a non smarrirsi.
Una vicenda potente che Andrea Franzoso narra nel volume Ero un bullo, edito da De Agostini nel 2022.

Quando il volume finisce nelle mani dei docenti del Cestari – Righi, arriva l’idea: una storia così forte non può non essere raccontata!
Ed è così che nel novembre 2022 si dà inizio al progetto che porta il titolo del libro e che coinvolge le classi del biennio dell’ITIS Righi e dell’IPSSAR Sandonà.
All’inizio molti studenti sono restii: leggere un libro intero, che fatica! Ed invece, per noi docenti questa è la storia adatta per avvicinarli alla lettura ed anche l’occasione giusta per parlare di legalità. In effetti, il progetto nasce per parlare soprattutto di educazione civica. Con il tempo però ci rendiamo conto che il libro sta facendo molto di più. I ragazzi non solo si appassionano alla storia di Daniel, ma lo trattano quasi come un amico con il quale immedesimarsi e per il quale fare il tifo. Questo ci dà l’opportunità di aprire con loro un dialogo fitto che approfondisca sì i temi del rispetto e della responsabilità, ma anche di parlare di qualcosa di più intimo: del rapporto coi genitori e con gli adulti, di amicizia e di amore, della loro visione del presente e del futuro.
Di questi temi decidiamo di parlare anche con Andrea Franzoso, autore del libro, ospite della nostra scuola il 4 febbraio. Andrea porta entusiasmo ed energia, parla fra i ragazzi, risponde alle domande con generosità e sincerità e colpisce tutti per l’alto senso di giustizia ed equità.

A questo punto, però, i nostri studenti sono troppo curiosi di conoscere il protagonista e Daniel è nostro ospite il 18 marzo. Nonostante l’incontro si svolga on line, bastano poche parole perché i ragazzi rivedano in lui l’amico che avevano conosciuto leggendo il libro: lui non si definisce un maestro, ma qualcuno che, fatto tesoro della sua esperienza, parla con i più giovani offrendo loro quell’ascolto e quella fiducia che gli erano mancati durante l’adolescenza, ma che in seguito hanno segnato la sua svolta.

Con questo incontro il nostro progetto si conclude, ma lascia molto ai ragazzi, arricchiti dal confronto esterno ed interno a loro stessi, e anche a noi docenti: ci ricorda, infatti, del nostro dovere di offrire ai giovani ascolto e fiducia, ma anche di fornirgli una base di regole e valori con la quale si possano orientare nel mondo senza perdersi.

Simona Scopelliti