Una pietra d’inciampo
Una pietra di inciampo dedicata a Giulio Bergo Oro, chioggiotto d’adozione, deportato e ucciso in un lager del Reich, è stata collocata nella zona nord di Sottomarina nei pressi dei Murazzi. All’evento svoltosi sabato 18 gennaio 2020, presieduto dall’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) e dall’amministrazione comunale, ha preso parte anche la classe 1BP, indirizzo enogastronomico, dell’IIS Cestari-Righi-Sandonà accompagnata dai docenti Buttà, Sgobbi e Balbo.
La triste e avvincente storia di Bergo la classe 1BP l’aveva scoperta quasi per caso durante l’ora settimanale dedicata alla lettura del quotidiano. Sulle prime pagine dei giornali a disposizione degli studenti si raccontava la vicenda della senatrice Liliana Segre, sopravvissuta all’orrore di Auschwitz, e che ora è costretta ad avere la scorta della polizia a causa delle minacce ricevute nonostante siano passate oltre settant’anni dalla fine dell’incubo nazista.
Durante la lettura degli articoli uno studente ha alzato la mano per poi spiegare la storia del suo prozio, Giulio Bergo Oro, sergente nocchiere della Regia Marina. La breve e tragica esistenza di Bergo è stata sottratta all’oblio grazie al tenace lavoro di ricerca intrapreso dal nipote Rinaldo Oro che ha consentito di ricomporre i tasselli mancanti dal momento in cui se ne erano perse le tracce. Il giovanissimo Bergo durante i tragici momenti della prigionia nel corso della seconda guerra mondiale aveva rivolto parole d’affetto in una lettera inviata ai suoi cari: “Miei carissimi genitori, spero che la presente giunga a voi trovandovi ottimi di salute. Io sto bene! Sono ansioso di ricevere al più presto vostre notizie come pure quelle dei miei fratelli. Invio a tutti voi infiniti baci e saluti”. Bergo non era un partigiano, non era un campione dell’antifascismo e non era nemmeno un ebreo, ma è stato ugualmente vittima in un campo di concentramento nazista.
Alla collocazione della pietra di inciampo vi era anche una rappresentanza dell’associazione Marinai di Italia, molti cittadini e i parenti di Bergo e tra questi l’anziano fratello di Giulio che stringeva tra le mani una foto del giovane sergente nocchiere.
L’evento si è concluso con l’Ave Maria intonata dal soprano Diana Gonissen, giunta dal Belgio per omaggiare lo zio Giulio, finalmente restituito ai suoi cari e alla città di Chioggia.
(vb)
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