In memoria di Chiara
Pochi lo sanno, ma in una classe dell’Indirizzo Enogastronomico del Righi, c’è un banco completamente ricoperto di fiori. Si trova al centro della seconda fila, dritto davanti alla cattedra, circondato da quelli degli amici. E’ bianco, ricoperto di rose, cuori, fiori e lettere. Gli studenti della classe 1BP, vibranti di vitalità ed esuberanza, vi si accostano sempre con grande garbo e serietà, virtù che certo non sono le prime a contraddistinguerli. Le ragazze si occupano dei fiori e dell’ordine. Durante la lezione due robusti giovani fanno ali al banco, come sentinelle di una dimora da preservare. E’ il banco di Chiara Pavanello, 14 anni, tragicamente strappata alla vita mentre pedalava di sera con gli amici in Romea, lo scorso 16 dicembre.
A quasi tre mesi da quei giorni drammatici, mentre il lutto è ancora vivo e il dolore mai sopito, gli studenti e i docenti del “Righi” e dell’IPSSAR “Giovanni Sandonà” hanno sentito il dovere di fermarsi a riflettere su ciò che è avvenuto. Fermarsi, per ricordare la sua giovane vita, per fare memoria di un’amicizia, ma soprattutto per affermare con forza che una tragedia simile poteva essere evitata attraverso una maggiore consapevolezza dei rischi della strada. Così, lo scorso 9 marzo, si è tenuta in Aula Magna l’Assemblea d’Istituto “In Memoria di Chiara”, sul tema della Sicurezza Stradale; dopo l’introduzione della dirigente Antonella Zennaro, l’assemblea è stata condotta dai bravi rappresentanti di Istituto, Maira Barbieri e Luca Lanza, che hanno mediato gli efficaci interventi dei relatori.
La famiglia di Chiara Pavanello, nella grande dignità di un dolore incolmabile, è stata presente all’evento per tutta la mattinata. L’Assessore all’Istruzione, dott.ssa Isabella Penzo, che ha portato il saluto dell’Amministrazione Comunale, ha annunciato l’imminente avvio di un importante progetto sulla Sicurezza Stradale in sinergia tra Comune, scuole, ASL e Crocerossa. Il Vice Comandante della Polizia Locale, Francesca Telloli, ha affrontato in modo diretto la questione della Sicurezza Stradale: la necessità imprescindibile di accendere le luci e spegnere il cellulare, di indossare il casco, di rispettare le regole restando sempre presenti a se stessi. Don Alberto Alfiero, parroco della Chiesa di Borgo San Giovanni (che come un porto nella tempesta nei giorni della tragedia ha accolto tante persone nella veglia di preghiera e nel funerale), ha accettato l’invito a venire a portare il suo messaggio ai giovani, attuale e potente: “Stringiamo un patto, ragazzi”: un patto basato sulla relazione, sull’incontro reciproco, sul crescere insieme, per arricchirci e fare tesoro, in ogni istante, del dono che è l’Altro da me. La dott.ssa Viviana Terzulli, psicologa del Punto di Ascolto della scuola, ha con delicatezza affrontato il tema del lutto, aiutando i ragazzi a riflettere su ciò che il nostro cervello percepisce di fronte alla perdita di una persona cara, e come trovare la forza e il coraggio di affrontare il dolore. Davide Bettiol, titolare dell’Agenzia Infortunistica “Annalisa”, con la competenza del patrocinatore stragiudiziale ha provocato gli studenti del triennio con sagaci e numerosi aneddoti, relativi alle conseguenze del mancato rispetto del Codice della Strada. Le professoresse Annamaria Mariotti e Roberta Pagan, insieme agli studenti, hanno dedicato a Chiara un commovente momento di memoria dando voce, attraverso il canto e le lettere, alle emozioni che non avevano trovato espressione nei giorni febbrili della tragedia.
Non è mancato un momento di ristoro per gli ospiti presenti, con il ricco ed elegante coffee break offerto dagli studenti dell’Indirizzo Enogastronomico, guidati dai loro docenti.
E’ stata infine annunciata la posa a dimora, nel giardino della scuola, di un albero in memoria di Chiara: perchè lei era una dei nostri, tanti alunni e come tutti era preziosa, unica ed irripetibile.
Sarà importante, per ogni giovane studente della nostra scuola, ricordare Chiara. Ricordare, attraverso le radici, il tronco e i rami di quest’albero, che la vita è preziosa e degna di essere vissuta pienamente, con i piedi per terra, la “testa sulle spalle” e l’anima presente a se stessa: libera nel mondo, ma con uno sguardo proteso verso una meta mai abbastanza alta.
Concetta Ricottilli
Allegati
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.