II Premio Unioncamere
“Scuola, Creatività e Innovazione”
a.s. 2005/2006
Il Premio Unioncamere “Scuola, Creatività e Innovazione”, istituito dall'Unione
italiana delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, nasce nel 2005 con le finalità di promuovere, sviluppare e coltivare nei giovani delle scuole medie superiori una propensione al
pensiero creativo e all’innovazione. Non solo: il Premio mira anche a sensibilizzare il mondo della scuola sulla rilevanza, per la crescita sociale ed economica dei territori, di un percorso
educativo che tenga conto di temi quali appunto la creatività, l’innovazione e la tutela della proprietà intellettuale.
L’iniziativa dedicata alle scuole si compone di due Sezioni e ha come oggetto l’ideazione, per iniziativa di gruppi di studenti coordinati da un docente, di
un prodotto o di un servizio innovativo. Sia che si partecipi alla Sezione “Prodotti innovativi” o alla Sezione “Servizi innovativi”, l’idea deve presentare anche elementi concreti di fattibilità
e sostenibilità economica.
La prima edizione ha visto la partecipazione di 130 Istituti di scuola media superiore e la presentazione di 115 progetti, mentre alla seconda hanno aderito
167 Istituti che hanno presentato complessivamente 127 idee innovative tra prodotti e servizi.
Il Premio Unioncamere ha conseguito risultati sorprendenti, sia per il numero di adesioni sia per la qualità delle idee presentate dalle scuole, anche per
merito dell’operare delle numerose Camere che hanno promosso l’iniziativa presso tutti gli Istituti scolastici della provincia e messo a disposizione i propri Uffici Brevetti.
Complessivamente, il Premio Unioncamere “Scuola, Creatività e Innovazione” prevede la consegna di sei riconoscimenti: 3 per la sezione prodotti innovativi
e 3 per quella servizi innovativi.
All’edizione 2006 del Premio Unioncamere “Scuola, Creatività e
Innovazione”, per la sezione prodotti, la 1a idea classificata è
stata quella presentata dall'Istituto Tecnico Industriale “Augusto Righi” di
Chioggia (VE):
Sintesi del progetto
Nelle scuole vengono utilizzate quotidianamente migliaia di lattine di alluminio
contenenti bevande. La raccolta differenziata non sempre avviene correttamente,
determinando enormi sprechi e danni ambientali. Il prodotto innovativo “Slot
machine ecologica” nasce da una presa di coscienza delle problematiche
ambientali e punta al riciclaggio dei metalli, in particolare dell'alluminio. Il
prodotto, semplice nel suo insieme, è costituito da una slot machine con
combinatore elettronico e da una piccola pressa manuale posta all'interno. Il
funzionamento è semplice: una volta inserito il barattolo e chiuso il portello
di sicurezza, si dovrà azionare manualmente una leva. Questo darà il via alla
pressatura e azionerà il gioco. Il barattolo, così pressato, cadrà nella parte
sottostante contenente un bidone estraibile solo dal personale addetto,
attraverso un portello a chiave. La combinazione casuale potrà determinare la
vincita di un gettone, destinato, per esempio, all'acquisto di un'altra bevanda
o di un altro premio.
La parola ai protagonisti “Rispondere semplicemente ad una qualsiasi esigenza sorta in un qualsiasi
contesto”. Il senso dell’innovazione, secondo Roberto Donin, docente
tutor dell’Istituto tecnico industriale "A. Righi" di Chioggia (Ve) sta
tutta in questa capacità di tradurre in un prodotto o in un servizio un bisogno
proveniente dalla società.
Una sintesi efficace dell’approccio che le 167 scuole medie superiori
partecipanti al Premio Unioncamere “Scuola, creatività e innovazione” hanno
tenuto nelle settimane di ideazione, selezione, progettazione dell’idea.
Un percorso formativo giudicato di grande impatto sulle menti dei giovani
aspiranti inventori, costretti a cimentarsi non solo con problematiche tecniche
e operative nuove rispetto a quelle oggetto del tradizionale programma
scolastico, ma a sollecitare e mettere in gioco la propria creatività,
incanalandola nel sentiero della reale fattibilità dell’idea.
Poca astrazione e molta concretezza nel lavoro degli studenti che si sono
aggiudicati i Premi messi in palio da Unioncamere, esattamente come auspicato
dagli ideatori dell’iniziativa: promuovere, sviluppare e coltivare nei giovani
una propensione al pensiero creativo e all’innovazione, sensibilizzando il mondo
della scuola sulla rilevanza, per la crescita sociale ed economica dei
territori, di un percorso educativo che tenga conto di temi quali appunto la
creatività, l’innovazione e la tutela della proprietà intellettuale.
Individuare il bisogno da soddisfare è uno dei punti di qualificanti dei
differenti progetti. Definito il bisogno, infatti, si chiarisce il target di
riferimento e sui gusti e sulle peculiarità di quest’ultimo si modula lo
sviluppo dell’idea innovativa. Riferisce il professor Donin “la vera Domanda
che si sono posti due studenti: cosa potrebbe influire positivamente sui
comportamenti, sulle abitudini ormai consolidate, in modo significativo, se non
addirittura prorompente?”, nello specifico, come fare in modo che gli
studenti delle scuole imparino - invogliati da un gioco - a smaltire
correttamente le lattine usate, a tutto vantaggio dell’ambiente? “La
strategia - dice Donin - era quella di rendere i comportamenti avvincenti e
socialmente corretti, semplicemente partecipando al gioco: Chi è Bravo Vince!
Questa è, o potrebbe essere, la tag-line dell’innovazione”. Una bella esperienza Secondo Roberto Donin, “Unioncamere ha offerto una grande occasione al
mondo della scuola, stimolando creatività e spirito di iniziativa negli studenti
e favorendo, altresì, sia un attivo scambio di idee, sia un proficuo lavoro di
gruppo, all’interno della realtà scolastica.
La scarsa, o totale mancanza di iniziative, che coinvolgano e inneschino una
sana competitività, è probabilmente la causa principale della generalizzata
apatia che investe i nostri studenti e, più in generale, l’intera società. La
scarsissima produzione italiana di brevetti, o le esigue risorse destinate alla
ricerca, sono il risultato di un insufficiente interesse verso il mondo della
scuola, concepito, nella mentalità comune, come voce di spesa e non, più
saggiamente, come voce di investimento."